Sono molto orgogliosa di lanciare "Camera Oscura", la serie di post che andrà dietro all'obiettivo del fotografo, e che viene curata dal nostro nuovo guest blogger, il fotografo Edoardo. Edoardo non ha mai scritto per altri, ma ha colto questa sfida con il suo solito entusiasmo.
Per rompere il ghiaccio e cominciare ad entrare nello spirito del blog ha deciso di parlarvi dell'evoluzione della fotografia di nozze. Lascio dunque la parola a lui - spero che lo vogliate accogliere con calore...:
"Conservare il ricordo delle gesta di singoli individui, intesi come membri di una famiglia (o di qualche altro gruppo), è la più antica utilizzazione popolare della fotografia. Da almeno un secolo la fotografia delle nozze è parte integrante della cerimonia quanto le formule verbali prescritte."
(Susan Sontag: Sulla Fotografia, 1973)
Questo sono io, da bambino, nel 1968. Come potete vedere dalla foto all'epoca ero già instradato verso ciò che sarebbe diventata la mia professione, anche se nella foto il mio unico "giocattolo" era un treppiede.
Oggi difficilmente mi separo dalle mie due macchine fotografiche con cui cerco di catturare attimi per raccontare le mie esperienze di vita.
Ai primi del 1900, il fotografo ritraeva semplicemente i due sposini in studio. Dovevano immobili per qualche secondo visti i tempi di posa molto lunghi dei supporti fotografici. La foto nuziale veniva poi stampata ed incollata su cartoncini rigidi, eventualmente anche come cartolina postale da spedire direttamente. I formati di allora erano 6 x 12 cm circa (chiamato "carte de visite") ed il formato "gabinetto" di circa 12 x 18 cm.
Negli anni ‘40 abbiamo sempre lo "scatto ricordo" dell’evento, ma già si parla di foto fatte in esterno, es. all’uscita della chiesa. Le foto venivano ancora stampate su cartolina postale, il metodo più semplice per spedirlo ad amici e parenti, soprattutto quelli lontani, per renderli partecipi dell’evento.
Arriviamo agli anni ‘60, quelli del boom economico, dove il servizio di nozze inizia ad essere un racconto della giornata. Si vedono servizi con più foto a partire dalla casa della sposa ed includendo momenti come la cerimonia, le foto di gruppo, gli scatti ai due sposi ed il taglio della torta.
I primi album nuziali erano completamente in bianconero con al limite l'inserimento di alcune foto a colori. Queste foto erano colorate a mano ed il fotografo prendeva quindi nota del colore degli occhi, dei capelli e dei fiori per poter riprodurli in maniera più fedele possibile.
Infine arriva l'album completamente a colori, prima quello tradizionale con le foto incollate ed una carta velina tra una pagina e l'altra, poi il fotolibro digitale dove colore e bianco-nero esistevano fianco a fianco ed ultimamente stiamo assistendo ad un ritorno alla grande del bianco-nero, considerato più elegante e più d'impatto.
Ed ecco quindi il compito più importante del fotografo di oggi:
Raccontare l’evento e fare in modo che possa essere tramandato ed entrare nell’archivio di famiglia fino a rendere partecipe anche chi non era presente.
La fotografia non deve quindi essere relegata al solo scopo documentativo dell’evento che immortala. Anzi.
Nella fotografia di wedding il fotografo raccoglie con occhio attento ed una visione personale frammenti di quel giorno e li mette insieme come una poesia per formare la sua narrazione che dovrà restare sempre attuale negli anni, superando le mode e raccontando il matrimonio a figli e nipoti, facendoglielo rivivere qualcosa che si sono persi.
(Photoes copyright by Edoardo Cravero)
...phew, non vi nascondo che è stato duro scrivere il primo post... Spero però che vi sia piaciuto. E vi dico subito che la prossima volta prendiamo in mano un tema tanto caro a me quanto a tanti di voi: L'e-session ovvero il servizio fotografico da fidanzati!
No photographer? No party!
Edoardo
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